L’Italia ha una ricchissima tradizione connessa ai giochi di carte, spesso legati alle culture locali e alle specificità di ciascuna regione. Mentre giochi come Scopa, Scopone, Briscola e Tressette sono noti ovunque, esistono molti altri giochi meno conosciuti ma altrettanto affascinanti.
In pochi probabilmente conoscono Marianna, un gioco di carte originario della Toscana, che si gioca generalmente in quattro o sei persone. È caratterizzato da una struttura di punteggio simile alla Briscola, ma con l’aggiunta di alcune regole peculiari che lo rendono unico. I giocatori formano squadre e cercano di accumulare punti attraverso varie prese, ma ogni turno è influenzato da un mazzo secondario che introduce variabili imprevedibili. È un gioco ideale per chi ama la strategia con un tocco di fortuna.
La Zecchinetta, tradizionale gioco di carte veneto, era un tempo molto diffusa nelle osterie. Si utilizza un mazzo di 40 carte e può includere da 3 a 8 partecipanti. Ogni giocatore seleziona una carta, cercando di intuire le mosse degli altri. Il mazziere rivela le carte una per una, aumentando l’attesa e la tensione del gioco. Chi scommette sulla carta rivelata vince il montepremi. Con regole semplici ma avvincenti, la Zecchinetta è l’ideale per serate all’insegna della convivialità, tipiche delle osterie provinciali.
Rimanendo nella parte nord dell’Italia, ci si imbatte in Cucù, diffuso soprattutto in Piemonte e Lombardia.
Si tratta di un gioco di carte antico, caratterizzato da una forte componente di bluff e fortuna. È noto anche con nomi diversi in altre regioni, ma mantiene regole simili. Ogni giocatore riceve una carta e può scegliere se tenerla o scambiarla con il giocatore di fianco. L’obiettivo è evitare di avere la carta con il valore più basso alla fine del turno. Vince l’ultimo giocatore che resta in gioco.
Volgendo lo sguardo verso l’Emilia Romagna, si scopre il gioco di carte Bestia, amato in tutta la regione e noto anche altrove in Italia. Si utilizza un mazzo di 40 carte e partecipano da 3 a 10 giocatori. Durante il gioco, i partecipanti scommettono su chi otterrà il maggior numero di prese. Chi non raggiunge il traguardo prefissato subisce una penalità, denominata “andare a Bestia”. Tra i giochi citati, Bestia richiede una strategia accurata, anche se un pizzico di fortuna può decisamente cambiare l’esito del gioco. Rimanendo in zona, più nello specifico a Bologna, si trova il Tarocchino Bolognese, una variante locale del più noto Tarocchi, un gioco tradizionale con radici antiche. Si gioca con un mazzo speciale di carte da tarocchi, ma con regole semplificate rispetto alla versione classica. I giocatori formano squadre e si sfidano in una serie di prese, cercando di accumulare punti attraverso carte specifiche.
Anche la Liguria offre le proprie tradizioni in materia di giochi. La Cirulla è un tradizionale passatempo derivato dalla Scopa, ma definito più complesso e strategico. Si gioca con un mazzo italiano da 40 carte, a coppie o individualmente, cercando di accumulare punti catturando carte dal tavolo. Le regole della Cirulla sono numerose e le denominazioni delle combinazioni del gioco rimandano a nomi già noti in altri giochi, come il settebello o il sette e mezzo. Lo scopo del gioco è quello di prendere tutte le carte sul tavolo per fare, appunto, Cirulla. In territorio ligure si gioca anche a Sbarazzino, adatto a piccoli gruppi di giocatori. Si gioca con un mazzo ridotto (spesso solo i numeri e gli Assi). L’obiettivo è liberarsi di tutte le carte il più velocemente possibile, seguendo regole che ricordano vagamente il moderno Uno.